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Monologo
Io voglio che tu mi ami, perché ne ho bisogno… e anche tanto. Perché mi sono frantumato in mille pezzi. Per te, ho provato così tanto dolore, da giungere nel posto più buio di me stesso, scorgendovi così tanta verità, da non saperla assimilare tutta d’un fiato. Ho accettato la spada di Damocle che pende…
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Pizza con senape
“E mio nonno continua a tirarmi fuori quel putiferio delle elezioni mentre io sono lì che gli ripeto di ascoltarmi, che ho bisogno delle chiavi della sua vecchia Toyota “Tekno Car” scalcagnata per raggiungere Piazza Bowie 14 e attaccarmi al citofono, non darmi per vinto, sedermi sul pianerottolo ad aspettarla dopo essere entrato con qualche…
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Il sosia
Immobile nel letto, giace Vincenzo. Con lo sguardo fisso al soffitto, tocca la sveglia per interromperne l’acuto stridore. A tentoni, strizzando gli occhi ad ogni forma simile ad una lente, cerca i proprio occhiali. Senza di essi, per Vincenzo ogni oggetto è sciolto in un mare indistinto di colori e forme. Risuonano le voci dei…
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Jack detto “Jolly” (2/2)
– Capitolo 4 – -Il pool- Il team che misero su era composto di due tiratori e tre guidatori (tra cui il folle). I primi erano solamente lì per copertura, per gli altri il piano era questo: mentre sarebbe avvenuto lo scambio, due pattuglie avrebbero chiuso entrambe le uscite della strada, ed in mezzo alla…
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Jack detto “Jolly” (1/2)
-Capitolo 1–La leggenda di Jack il Jolly- C’era questo tipo un po’ introverso che passava le estati a Lido di Estensi, Jack detto “Jolly”. Aveva 26 anni, i baffi, fumava 30 sigarette al giorno e non andava quasi mai in spiaggia. Era alto un metro ed ottanta, vestiva sempre in bermuda e camicia e ciabatte…
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Elegia Familiare
Tutto ciò a Judy era sempre sembrato normale, d’altronde nella sua esperienza di vita per quanto si ricordasse nessuno le aveva mai mostrato alternative possibili a quella maniera di amare.Judy se lo ricordava bene, le sembrava quasi di poterlo vedere ancora una volta il vecchio Finn, con la chiusura della camicia pericolosamente aggrappata agli ultimi…
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Stanze (2/2)
[…] A suo tempo, Ruth era stata una figura di rilievo in un famoso gruppo militante che, a seconda delle fonti, Otto sentì definire in varie gradazioni, dal “sovversivo” al “terroristico”. Lei lo chiamava semplicemente “l’Organizzazione”, e sebbene sostenesse di avere preso le distanze, in un secondo momento, dalle sue derive più radicali, non ne…
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Stanze (1/2)
La prima volta Otto si svegliò in una stanza vuota e buia, come tutti. Come tutti, nell’oscurità non vide le solite quattro porte… Ma questo forse fu un bene: lo liberò dalla paralisi della scelta. Come tutti, brancolò nel buio fino a quando le sue dita non si strinsero attorno a una maniglia, una qualsiasi;…
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Ogni primavera
Ogni primavera, l’Uomo Nero visitava il villaggio di legno, dove ogni persona viveva in una tenda comunicante con quella del vicino. Una distesa di tende e di persone così vicine, così lontane. Mentre camminava, egli sentiva il peso dei loro sguardi e il vuoto dei loro animi, dai quali sgorgava il niente, niente puro. Se…
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Giallo
L’uomo nero lasciò che il colore si sciogliesse pian piano, colando dapprima sulle palpebre epoi sulle labbra. Giallo. Giallo amaro. Giallo impastato e finestre frantumate. Strade chiuse.L’uomo nero si accasciò sul pavimento e aprì le braccia, per poi chiuderle e ricominciare.Fino ad effettuare movimenti sempre più meccanici, spenti, muti. Non c’era nessuna musicain sottofondo per…
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L’uomo nero
“Gli elefanti quando sono felici si nascondono.” Talvolta nella natura alberga un dolce controsenso, insomma, essa nasconde la purezza della luce e si ostina a scaraventarci in un’oscurità malsana. Una volta ho conosciuto un uomo sulla quarantina dall’aspetto gracile, egli emanava un’aura armonica, come se i suoi abiti e il suo animo fossero parte di…
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Occasioni
La mattinata era scivolata liquida tra i mille impegni da troppo tempo prorogati e non degnati della necessaria attenzione richiesta. Il vorticoso movimento della metropoli sembrava d’altronde non accorgersi nemmeno di quella individualità uscita dall’alto edificio,tutto vetro e acciaio al 365 di Mercury Street. Non interessava proprio alla città, non le sembrava affatto utile investire…
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Robert
IL RISVEGLIO I piedi lo osservavano con curiosità dal fondo del materasso, sgattaiolati fuori come due furetti, orfani della loro madre. Robert fissava il vuoto oltre il muro bianco della stanza, già da qualche minuto. Il distacco da quel contesto era evidente. La sua testa vaneggiava, la sua mente brancolava, confusa dall’opacità di quel maledetto…
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La Villa
All’epoca la Villa poteva benissimo apparire come una casa abbandonata, in mezzo ai campi. Era un fatiscente podere nobiliare la cui ultima ristrutturazione risaliva a quarant’anni prima, raggiungibile tramite un vialetto sterrato affiancato dai cipressi, poco dopo il cimitero. Sulla decadente facciata c’erano dei tagli, scavati nell’intonaco, come se qualcosa di enorme avesse graffiato il…
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Autostop
Partimmo non appena Josh ebbe dato l’ultimo esame, Storia delle dottrine politiche. Era la terza volta checi sbatteva la testa contro: io supplicavo Iddio che fosse finalmente riuscito a non litigare con ilprofessore, “un sessantottino dalle prospettive limitate”. Un’altra testata andata a vuoto e il grugno delmio amico avrebbe tenuto alla larga qualunque automobilista. Io…
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È morta una star? (4/4)
L’adrenalina si stava lentamente diradando dal corpo del sig. autore illustrissimo cavaliere augusto Milo Penna mentre Dominique lo riaccompagnava a casa, e così iniziava a sentire la stanchezza scavargli con uno scalpello tra le spalle e sulle ginocchia. Non era abituato a così tanta pressione fisica e psicologica e dopo quell’ultima domanda si sentì accartocciarsi…
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È morta una star? (3/4)
Nessuno poteva credere alle proprie orecchie ma gli occhi delle fotocamere lo bombardarono ugualmente con i loro flash aggressivi. Il sig. autore illustrissimo cavaliere Milo Penna lasciò che la sua pelle traspirasse quel silenzio basito, commosso, estasiato secondo lui, e si prestò alle varie ma non numerose domande che qualche fan troppo zelante o qualche…
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È morta una star? (2/4)
Il padrone, Dominique sapeva, non era abituato a tutta quella esposizione al mondo esterno, al mondo reale. Di solito era Elizabeth che si occupava di faccende come il rifornimento del frigo, il giardinaggio nel cortile sul retro, il compito di allontanare i testimoni di Geova, agenti immobiliari e scocciatori vari, talvolta non senza qualche punta…
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È morta una star? (1/4)
Una pila diroccata di vecchi libri, carte e cartacce sparse come coriandoli su tutto il suo scrittoio. Si svegliò così, come tutte le mattine, lui, il sig. Milo Penna, che a malapena era riuscito a chiudere occhio durante la notte, con tutti quei friccichi improvvisi lungo la schiena e quegli spasimi incontrollabili tra le dita…
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Oxford
L’ultima sera d’estate avevo una festa a sorpresa: un mio amico partiva per Oxford, LettereClassiche. La festa serviva più che altro a far metabolizzare l’evento a noi altri fannulloni, in realtà.Lui non lo avevo mai visto così radioso…“Sorpresaaa!”Oxford. Non riuscivo a capire come mi sentissi. Forse solamente inutile: l’Università sembravapiccola e insignificante, in confronto ai…